domenica 18 ottobre 2009

GRANDE INTERESSE DI PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DEL VOLUME "LEUCADIA"

Venerdì 23 settembre, alle ore 19,30, presso la Sala Del Trono di Palazzo Gallone a Tricase è stato presentato il primo volume della nuova serie di «Leucadia. Miscellanea Storica Salentina “Giovanni Cingolani”». Sul tavolo della Presidenza il prof. Giancarlo Vallone per la Società di Storia Patria per la Puglia, l’avv. Claudio Pispero per il Comune di Tricase e il prof. Hervé Cavallera per la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia. Il Presidente prof. Cavallera ha illustrato i diversi contributi del volume.
Successivamente il prof. Cavallera, spiegandone le motivazioni, ha consegnato la “Targa al Merito” a cinque Personalità che si sono particolarmente distinte: il prof. Donato Valli, il prof. Giovanni Cosi (assente per motivi di salute, ha ritirato la “Targa” la figlia), il dott. Alfredo Quaranta, il prof. Salvatore Cassati, l’avv. Vittorio Aymone che ha tenuto un intervento molto applaudito.
In questo modo la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia ha inteso presentarsi pubblicamente sia come centro di ricerca scientifica sia come tutela e valorizzazione di personalità, eventi e testimonianze della realtà salentina.
La serata è stata particolarmente apprezzata e la Sala del Trono era gremita. Tra le tante Personalità presenti i Magistrati più significativi del mondo forense leccese, il Viceprefetto, il Preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Ateneo salentino, numerosi rappresentanti della politica e della cultura, oltre che delle libere professioni.

ALCUNE IMMAGINI DELLA MANIFESTAZIONE
(Foto arch. G. B. Sodero)

Da sx: Prof. Giancarlo Vallone (Vice Presidente della Società di storia Patria per la Puglia), Avv. Claudio Pispero (Vice Sindaco del Comune di Tricase), Avv. Vittorio Aymone, Prof. Hervé A. Cavallera (Presidente della Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia), Dr. Alfredo Quaranta, Prof. Donato Valli e il Prof. Salvatore Cassati.

Da sx: Avv. Vittorio Aymone, Prof. Hervé A. Cavallera e il Dr. Alfredo Quaranta.

Sala del Trono di Palazzo Gallone

LA CONSEGNA DELLE TARGHE AL MERITO

Ch.mo Prof. Donato Valli
Donato Valli, nato a Tricase, è certamente personaggio da leggere e ricordare su più dimensioni:
- per la carriera di docente universitario presso l’Ateneo Salentino presso cui è stato, oltre che Ordinario di Letteratura italiana moderna e contemporanea, a lungo Rettore e sicuramente, dopo Giuseppe Codacci Pisanelli che l’Università di Lecce volle, istituì e diresse, il Rettore che più positivamente ha inciso sulla medesima;
- per il suo amore per la sua terra e per i suoi figli migliori, di cui ha saputo per decenni tratteggiare i lasciti letterari, costituendo nel corso degli anni un’opera insostituibile;
- per il suo impegno civile, per cui Donato Valli non è mai stato il puro letterato chiuso nella tradizionale turris eburnea, ma si è impegnato nel sociale e nella vita politica, non esitando ad esporsi in prima persona;
- per l’essere sempre stato, nonostante la residenza leccese, un tricasino verace, di cui ha conservato i caratteri umorali, l’animo schietto e talvolta irruento, la sincerità sempre palese pur all’interno di discorsi letterariamente, ma mai retoricamente, costruiti.
E a Donato Valli non sono mancati alti riconoscimenti sia nel mondo accademico e sia in quello civile, e soprattutto non gli è mancato l’affetto dei suoi concittadini.
La Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia, Società di cui è Socio Onorario, e della quale Sezione è stato tra i promotori e il primo Presidente, intende testimoniare la stima e l’affetto nei suoi confronti con una Targa al Merito anche alla luce di quella che a me sembra una delle sue più preziose consegne, di cui ovviamente è troppo presto trarre le conclusioni essendo egli ancora felicemente e proficuamente attivo.
Mi piace scorrere i titoli di alcune monografie di Donato Valli: Saggi sul Novecento poetico italiano (1967), Romagnosi e Manzoni tra realtà e storia (1969), Anarchia e misticismo nella poesia italiana del primo Novecento (1973), Girolamo Comi (1977), Storia degli ermetici (1978), Vita e morte del “frammento” in Italia (1980); Poeti e prosatori salentini fra Otto e Novecento: Giuseppe Gigli e documenti vari di cultura (1982), Cento anni di vita letteraria nel Salento (1985), Un cero per nostra Signora (L’università segreta) (1992), Aria di casa (1994), La mia università di tutti (1995), Emigrante per amore. Il cardinale Giovanni Panico (1998), Aria di casa (1999), Dal frammento alla prosa d’arte (2001), Storia della poesia dialettale nel Salento (2003) e naturalmente l’Opera poetica di Girolamo Comi da Valli curata (1977), gli scritti su Vittorio Bodini, Nicola G. De Donno, Geremia Re, Francesco Rubichi, Vincenzo Ampolo, e così via.
Ora, chi osserva la varietà della produzione scientifica non può che constatare come l’analisi di Donato Valli, al di là di alcuni temi, quali la disamina del frammento, che permeano tutta la sua riflessione scientifica, si sia soffermata, con lucidità e curiosità intellettuale, sull’evidenziare l’apporto, a più livelli poetici e contenutistici, di prosatori e poeti meridionali e soprattutto salentini, consegnando alla storia della nostra letteratura uomini e opere altrimenti destinati a scompaginarsi nel flusso della storia. Ha cioè scritto la storia della letteratura salentina del Novecento. Non solo. Egli ha saputo al tempo stesso – e ne va dato merito – fissare in notevoli pagine la storia del suo rettorato, sì da fornire materiale di estrema importanza per lo storico delle istituzioni educative e culturali. Per queste ragioni la Targa al Merito a Donato Valli nasce come un debito di riconoscenza nei confronti di uno Studioso Insigne la cui esistenza, per tanti versi, coincide con quella del suo Salento.


La Dr.ssa Marina Cosi ritira per il padre Giovanni, assente per motivi di salute.

Ill.mo Prof. Giovanni Cosi
Nato ad Arigliano, frazione di Gagliano del Capo, Giovanni Cosi ha dedicato tutta la sua laboriosa vita alla scuola e alla ricerca d’archivio.
Sotto-tenente dei Bersaglieri durante la seconda guerra mondiale, ha insegnato per quarant’anni nelle Scuole medie e superiori di Stato, sempre con onestà intellettuale e probità di comportamento.
Ma dal 1960 a tutt’oggi è stato ed è un infaticabile spigolatore, raccoglitore, analista di carte d’archivio, sia di Stato sia ecclesiastici, sì che la stessa, prestigiosa carica da lui ricoperta, di Ispettore onorario della Soprintendenza alle Antichità e ai Monumenti, non rende appieno la padronanza che egli ha acquisito nella frequentazione dell’Archivio di Stato di Lecce, oltre che di quelli parrocchiali, che gli ha consentito di riportare alla luce eventi e nomi dimenticati illuminandoli sempre con un commento asciutto ma rigoroso, chiaro ma mai sovrabbondante: direi essenziale, come lo sono i suoi scritti ove nulla di inutile o di accessorio è contenuto.
Ne sono traccia, mai da trascurare, i volumi Torri marittime di Terra d’Otranto (1989), Il Notaio e la Pandetta (1992), Notai leccesi del Cinquecento (1999), Frammenti di Storia salentina tra ‘500 e ‘700 (2001), Cronache del Cinquecento salentino (2006) e numerosi contributi in volumi collettanei.
Essi costituiscono una miniera inesauribile della quale i protagonisti sono sonettisti e contrabbando, convenzioni e testamenti, acchiature e controversie, librai e orologi da tavolo, palazzi signorili e cappelle, feudatari di antico lignaggio e congregazioni e ordini religiosi (dai domenicani ai cappuccini, ai carmelitani), menhir e dolmen, regesti e dicerie, accademie e chiese vendute ai privati, capomastri e spadari, orefici e schiavi, dottori in medicina, filosofia e diritto, perfino una nave fantasma, per non accennare alle ombre ingombranti dell’imperatore Carlo V e del filosofo Giulio Cesare Vanini.
E tutto questo attraverso un’indagine che attraversa e scompagina tutto il Salento, da Lecce a Parabita, da Gagliano a Tricase, Leuca, Salve, Alessano, Campi, Morciano, Taurisano, Castro, Corsano, Galatone e così via. Non vi è angolo del Salento, o meglio pezzo di carta, dal Cinquecento all’Ottocento che Giovanni Così non abbia recuperato, ricondotto alla luce, spiegato, ripresentato, ricollegato, chiarito.
Uomo parco nel dire, Giovanni Cosi ha nella sua opera effettuato una ricerca della realtà salentina che affermerei, in senso positivo, barocca, spaziando ovunque fosse possibile, evidenziando con prudenza ma con decisione diversi collegamenti, accenni, rinvii, ritorni, precisando sempre con garbo e sicurezza, divenendo, pertanto, un punto di riferimento insostituibile della ricerca d’archivio salentina.
Per queste ragioni la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia, che lo ha visto tra i suoi iniziali sostenitori ne vuole riconoscere a chiare lettere il merito di indagatore insostituibile, quello di un uomo che veramente ha fatto, per il profitto di tutti, dell’archivio la sua dimora forse più amata.

Ill.mo Dr. Alfredo Quaranta
Nato a Marittima, frazione del Comune di Diso, Alfredo Quaranta ha dedicato la sua vita all’educazione, nella famiglia, nella scuola, nella sua comunità.
Insegnante dal 1941, laureato in Pedagogia, direttore didattico dal 1966, è stato collaboratore del Centro Didattico Nazionale di Roma come Maestro sperimentatore, dirigente del Centro Studi dell’AIMC di Terra d’Otranto, collaboratore del Gruppo Pedagogico di “Scuola Italiana Moderna” di Brescia. Infaticabile organizzatore di corsi estivi, di convegni didattici e di aggiornamento, di mostre educative, è stato ed è particolarmente un educatore vigile, sereno, appassionato, capace di infondere negli allievi, negli insegnanti, in coloro che lo frequentano l’ottimismo della ragione e della volontà.
I numerosi attestati di benemerenza da lui ricevuti, quali quelli concessi dal Capo dello Stato, di “Diploma di benemerenza di 2^ classe con medaglia d’argento” nel 1961, di “Diploma di benemerenza di 1^ classe con medaglia d’oro” nel 1984 e lo stesso Premio al “Merito Educativo” conferitogli a Strasburgo, presso la Maison d’Europe, sono la testimonianza di un’attività feconda di educatore che il mondo della scuola, riconoscente, gli ha tributato.
Ma Alfredo Quaranta non è solo un uomo di scuola e di studi che a tale mondo si collegano (i suoi volumi La scuola a tempo pieno a San Cassiano di Lecce, 1982, Il messaggio educativo di Giuseppe Monteduro, 1997, ma è anche uno storico della sua terra (Marittima, un paese del Salento, 1994) e uno scrittore in cui la descrizione della verità effettuale si fonde discretamente ma decisamente con l’esortazione educativa (Missioni di guerra, 1998; La valigia delle Indie, 2003).
In realtà, nei volumi di Alfredo Quaranta, scritti con garbo, piacevolezza e attenzione storica, traspare chiaramente lo spirito dell’educatore che i fatti sa illustrare non per se stessi ma per quello che essi hanno significato e possono significare, esplicitando la loro dimensione migliore per una vita migliore.
Sotto tale profilo, Alfredo Quaranta appartiene effettivamente al novero dei maestri cattolici che nell’Italia repubblicana hanno saputo per decenni operare con equilibrio, ottimismo e serenità, non soltanto trasmettendo le necessarie nozioni utili per la vita, ma formando caratteri, che è l’aspetto fondamentale per il quale quella dell’insegnante non può essere confusa con altre professioni. Egli, nel corso della sua lunga carriera di maestro e di dirigente, ha saputo coniugare le direttive ministeriali con le ragioni dell’educativo, insegnando a vivere rettamente più che egoisticamente, come del resto richiedevano i docenti universitari della Cattolica con cui egli collaborava.
Così da educatore ha affrontato alcuni episodi di storia patria, mostrando come l’amore verso i giovani non sia disgiunto da quello per la sua terra e per la sua patria che ha voluto ricordare nei suoi scritti. Sicché la Targa al Merito che la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia gli consegna non solo è un riconoscimento per uno studioso che vi ha aderito da sempre, ma un ulteriore attestato per uno schietto educatore che ha saputo guidare e orientare generazioni di insegnanti e di alunni.

Ill.mo Prof. Salvatore Cassati
Da sempre impegnato, nella sua città natia, nella vita politica nell’Italia repubblicana, è vicesindaco di Tricase nel 1945, sindaco nel 1959, daccapo sindaco nel 1972. Durante il suo primo mandato di sindaco sono istituiti a Tricase il Liceo Scientifico, l’Istituto Magistrale, gli Istituti Professionali.
Salvatore Cassati è, del resto un uomo di scuola. Professore di Lettere Moderne, svolge la sua carriera di Preside, dai primi anni Cinquanta come incaricato, sino al 1986. Professore di Lettere nella scuola media per vari anni, ha lasciato tra i suoi allievi un grato ricordo. Ha fondato e presieduto dal 1964 al 1971 la Sezione di Tricase della “Società Dante Alighieri”, dal 1977 al 1988 la Sezione distrettuale UCIIM di Tricase.
Cultore di storia patria ha offerto diversi e preziosi contributi ed è stato tra i sostenitori e i fondatori della Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia.
Personalità schiva e retta, dall’apparenza burbera ma nei fatti fortemente disponibile all’ascolto e all’aiuto umano, Salvatore Cassati ha saputo trasmettere come professore, come preside, come uomo politico, come organizzatore culturale, come cittadino, il senso del dovere, dell’impegno, della serietà.
Egli è stato ed è di quei Tricasini che hanno messo la loro vita al servizio della comunità e degli ideali, senza ricerca di prebende e appannaggi particolari, ma con animo volto al pubblico interesse. In questo senso egli si è sempre impegnato con serietà e onestà di giudizio, mostrando nei fatti la necessità di vivere con coerenza e linearità, senza scivolare nei compromessi. Da questo punto di vista, la sua testimonianza etica è esemplare.
Laureatosi a Roma col prof. Francesco Ercole, che aveva ricoperto la carica di ministro dell’Educazione Nazionale, Salvatore Cassati è sempre apparso a chi lo ha conosciuto e frequentato come un Cincinnato della politica, della scuola e della cultura, sempre pronto ad intervenire laddove necessario e pronto a mettersi volentieri da parte, quando le circostanze non richiedevano il suo impegno diretto. In questo è sempre stato sostanzialmente un uomo libero, dal là dei suoi credo per i quali si è battuto.
I suoi saggi sulla Chiesa di san Domenico e su Santa Maria de Amito esprimono molto bene, per la loro precisione, stringatezza, serietà e chiarezza, le caratteristiche di un uomo di lettere che non ama i fronzoli, di un uomo di scuola che per lunghi anni ha insegnato a vivere bene e correttamente, di una Persona a cui i Tricasini tutti sono affezionati.
Per queste ragioni, la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia che nel suo percorso iniziale l’ha visto tesoriere integerrimo, socio mai assente, segretario accorto, gli consegna con gioia la Targa al Merito come si conviene a chi ha attraversato la vita della Città con animo di educatore.

Ill.mo Avv.Vittorio Aymone
Formatosi nel grande Ateneo romano dove insegnavano i più grandi maestri del tempo, alla scuola diretta di Filippo Vassalli, Vittorio Aymone, nato a Tricase, è venuto a svolgere, dal dopoguerra ad oggi, la sua attività forense in quella Lecce che con Flascassovitti e Rubichi prima e poi con De Pietro, Massari, De Pace, Guacci, era esempio in tutta la Penisola sia di arte oratoria sia di magistrale esperienza giuridica.
E, nella Lecce dei grandi, Vittorio Aymone è stato ed è grande tra i grandi sì che la Toga d’Oro, conferitagli nel 1996, non rende appieno, pur nella sua indubbia e prestigiosa rilevanza, l’importanza che Vittorio Aymone ricopre nella storia dei penalisti italiani.
Maestro di sapienza giuridica e insuperato signore dell’arte della parola, riconosciuto da sempre tra i grandi del Foro leccese che gli ha tributato ampi riconoscimenti e affidato importanti cariche, ha avuto la sorte di ricevere due cittadinanze onorarie, quella della Città di Tricase che gli ha dato i natali e quella della Città di Lecce che, insieme a tante illustri sedi giudiziarie, ne ha ammirato la passione forense e civile.
Perché Vittorio Aymone non è solo il grande avvocato di cui è fiera la Penisola italica che nella sua storia plurimillenaria non è seconda a nessuno nell’arte del dire e nella sapienza giuridica, è anche uomo che si è speso per la sua terra. Così negli anni Cinquanta, all’interno dell’Amministrazione Provinciale contribuì non poco per il risanamento della rete stradale, favorendo, tra l’altro l’apertura della litoranea che dalla Serra di Tricase giunge a Leuca, una delle strade più suggestive d’Italia. Attento altresì, alla patria leccese, fu tra i promotori delle Celebrazioni salentine, che riscoprirono con successo la storia locale, portando a Lecce studiosi insigni, e fu tra i promotori del Consorzio Universitario da cui scaturì l’Università di Lecce (oggi, con nome più vago, Università del Salento) che fu osteggiata da politici e letterati, ma che ha saputo nel corso degli anni non solo formare professionisti, ma registrare la presenza di studiosi che si sono meritatamente illustrati nella Repubblica delle lettere.
Anche per queste ragioni la Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia non può, in uno dei suoi primi atti, che conferire a Vittorio Aymone una Targa al Merito, sicuramente piccola cosa per una Personalità di sì ampio respiro, ma espressione di sincero affetto e riconoscenza di quella “piccola patria” che egli non ha mai dimenticato.
È da leggere, di Vittorio Aymone, la raccolta di scritti promossa dall’Ordine degli Avvocati di Lecce e curata da Pasquale Corleto e Viola Messa (Milano 2007), summa preziosa per comprendere l’avvocato, il giurisperito, l’Uomo. Ivi Aymone, commemorando Michele De Pietro, scrive che la saggezza è armonia. “ Armonia del pensiero, nella elaborazione delle idee fondamentali che determinano i convincimenti dell’uomo e divengono suoi ideali e sua guida; armonia dello spirito, nel controllo delle reazioni istintive dinanzi alle difficoltà della vita (...); armonia del giudizio nella valutazione degli uomini e dei fatti che vengono realizzati intorno a noi”. L’immagine di una vita guidata armonicamente dalla ragione e dal sentimento, come quella, appunto, di Vittorio Aymone.
Ecco: nel consegnare la Targa al Merito all’Avv. Vittorio Aymone, la Sezione di Tricase intende celebrare non solo l’avvocato insigne, il cittadino partecipe, il tricasino mai dimentico della sua terra, ma colui che nella sua lunga vita fa trasparire l’antica saggezza che ebbe già vita, in secoli lontanissimi, nell’Italia meridionale pre-romana.

lunedì 17 agosto 2009

LEUCADIA - Anno I n.1, nuova serie, 2009


Nel mese di giugno è stata pubblicata la rivista della Sezione di Tricase della
“Società di Storia Patria per la Puglia”

“LEUCADIA”


MISCELLANEA STORICA SALENTINA
“Giovanni Cingolani”


Anno I n.1, nuova serie, 2009
Edizioni del Grifo, Lecce 2009, pp.199


Contributi dei Soci (* esterni):


1. Hervé Cavallera – Pagine di storia locale
2. Gino Meuli - Dalla monarchia borbonica a quella sabauda Sommosse popolari a Salve e dintorni (1859-1862);
3. Ercole Morciano - Paesani e forestieri a Tricase nella metà dell’ottocento;
4. Gerardo Ricchiuto - Societa’ e sanita’ a Tricase dal dopoguerra a oggi ;
5. Rodolfo Fracasso – Il Capo di Leuca e gli esordi del moderno ospedale di Tricase;
6. Giuseppe Coluccia - SANTU PITITU “Il vernacolo civile di Gian Luigi Lazzari”;
7. Stefania Cosi* – Il giardino – Metafore ed usi di un “Luogo recintato”
8. Rocco Margiotta – La scuola materna don Attilio Presicce a Tiggiano
9. Cristina Martinelli – Il lusso per una famiglia borghese di Casarano tra Settecento e Ottocento;
10. Aldo Nichil* – La Cripta della Madonna Del Gonfalone in Sant’ Eufemia – Storia di un restauro;
11. Antonio Penna – La chiesa di San Nicola a Specchia;
12. Nicola Russi – S. Maria di Leuca del Belvedere “Leuca Piccola”;
13. Giovanni Battista Sodero – Munumenti Nazionali in Tricase – La Chiesa di Sant’ Angelo” ;
14. Effina Cazzato – Poesie;
15. Alfredo Quaranta – La valigia delle indie – Cronistoria di un viaggio dal triste epilogo;

sabato 4 luglio 2009

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA SEZIONE DI TRICASE DELLA SOCIETÁ DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA



Da sx: arch. Giovanni Battista SODERO (Segretario), prof. Ercole MORCIANO (Tesoriere), prof. Gino MEULI ( Vice Presidente), prof. Hervé A. CAVALLERA (Presidente), prof.ssa Immacolata TEMPESTA.

IL PRESIDENTE PROF. HERVÉ A. CAVALLERA


CURRICULUM SCIENTIFICO DEL PROF. HERVÉ A. CAVALLERA

Hervé A. Cavallera, nato a Tricase, è professore ordinario di Storia della Pedagogia nell’Università del Salento, ove ha ricoperto la carica di Direttore del Dipartimento di Scienze Pedagogiche, Psicologiche e Didattiche e ricopre la carica di Presidente dei Corsi di laurea in Area pedagogica. Ha altresì ricoperto gli insegnamenti di Filosofia dell’educazione, Storia della scuola e delle istituzioni educative, Educazione comparata, Pedagogia comparata, Letteratura per l’infanzia. Ha tenuto, sin dalla fondazione, presso la sede di Lecce della SSIS-Puglia, l’insegnamento di Storia della scuola e delle istituzioni educative e il Laboratorio di Scienze dell’educazione II. È stato vicepreside presso la Facoltà di Scienze della Formazione. Aderisce al Dipartimento di Filologia Classica e Scienze Filosofiche.
Ha collaborato alla riforma della scuola durante il Ministero Moratti. Consulente del Consiglio Nazionale delle Ricerche; Revisore, per il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica dei Progetti di Rilevante Interesse Nazionale, di alcuni dei quali egli stesso è stato ed è coordinatore nazionale; Valutatore, per il Comitato di Indirizzo per la Valutazione della Ricerca del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica, della produzione scientifica delle Università italiane.
È componente dei Comitati scientifici della “Fondazione Ugo Spirito”, della “Fondazione Giovanni Gentile per gli Studi Filosofici” (Università di Roma – “La Sapienza”), della “Fondazione Elémire Zolla”, del “Centro di Bioetica e Diritti umani”. È socio della “Società Italiana di Pedagogia” e del “Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa”, di cui è membro del Direttivo; è Socio ordinario della Società di Storia Patria per la Puglia (ed è Presidente della Sezione di Tricase) e di altre associazioni scientifiche nazionali e internazionali.
È autore di decine di volumi e di centinaia di saggi scientifici, direttore di collane editoriali e componente del direttivo di diverse riviste scientifiche nazionali e internazionali.
È curatore delle “Opere Complete” di Giovanni Gentile e componente del Comitato per l’Edizione Nazionale delle Opere di Ugo Spirito, di cui è stato discepolo.
Hervé A. Cavallera è particolarmente riconosciuto in campo nazionale e internazionale sia come uno dei massimi studiosi dell’idealismo italiano sia come storico della famiglia, di cui ha offerto in Italia la prima disamina critica in chiave educativa. Ha inoltre ricevuto numerosi premi per la sua produzione scientitifica. Di essi se ne ricordano alcuni:
- nel 2000 ha ricevuto lo “Stilo d’Oro – X Premio Nazionale di Pedagogia” per il suo volume Introduzione alla storia della pedagogia.
- nel 2003 ha ricevuto il XXXVIII “Premio Lunigiana-Cinque Terre, sezione “Saggistica”, per il suo volume Storia dell’idea di famiglia in Italia. Dagli inizi dell’Ottocento alla fine della monarchia.
- nel 2004 ha ricevuto in Palazzo Vecchio a Firenze il XXII “Premio Firenze” «per l’eccellenza della Sua attività di cultore e docente delle dottrine pedagogiche italiane del XX secolo, indirizzatasi in particolare allo studio del neoidealismo, e studioso della filosofia contemporanea».
- nel 2007 ha ricevuto il Premio “Capri - San Michele” sezione “Attualità” per il suo volume Storia dell’idea di famiglia in Italia. Dall’avvento della repubblica ai giorni nostri. Per lo stesso volume, sempre nel 2007, ha ricevuto lo “Stilo d’Oro – XVIII Premio Internazionale di Pedagogia”, oltre che il “Premio Internazionale Salvatore Valitutti”.

Storia della Sezione di Tricase della Società di Storia Patria per la Puglia


L’idea della fondazione di una Sezione di Storia Patria a Tricase si ebbe alla fine degli anni ’70 e il dr. Michele Paone, Socio ordinario della Società, fu incaricato, come Commissario, dal Presidente Francesco Maria de Robertis per l’istituzione della Sezione. Si svolsero alcune attività, poi ogni cosa fu sospesa sino all’ottobre 1984, quando il nuovo Commissario, prof. Nicola De Donno, dette vita ad un Comitato organizzatore nelle persone dei proff. D. Valli, H. A. Cavallera, S. Cassati.
Il prof. De Donno giudicò costituita la Sezione il 28 febbraio 1985, ma la cerimonia inaugurale della Sezione, alla presenza del Presidente prof. F. M. de Robertis, si ebbe il 26 aprile 1986. Il Direttivo era così composto: Proff. Donato Valli (Presidente), Hervé A. Cavallera, Salvatore Cassati, Giuseppe Coluccia, Luigi Martella (Segretario).
Furono pubblicati Leucadia. Studi e Ricerche (1986), Bollettino della Sezione di Tricase (1987); V. Raeli, Maestri compositori pugliesi e altri scritti di musicologia pugliese, a cura di F. Accogli (1990); P. Cafaro, Confitebor tibi Domine,a cura di L. Cosi (1991). Col Patrocinio della sezione appariva D. Valli, Emigrante per amore. Il Cardinale Giovanni Panico da Tricase a Sydney (1895-1948) (1998). Si tennero, inoltre, varie conferenze. Poi seguì un periodo di quiescenza.
Su insistenza di diversi Soci della vecchia Sezione nel febbraio 2006 si elesse un Direttivo provvisorio, presieduto dal prof. Hervé A. Cavallera, il quale riprese i contatti con la Sede centrale, di cui era divenuto Presidente il prof. Cosimo D’Angela. Questi nominò il prof. Giancarlo Vallone, vicepresidente della società, come Commissario della Sezione da rinnovare.
Il 17 luglio 2008, alla presenza del prof. Vallone, la Sezione di Tricase è ricostituita ufficialmente. Il nuovo Direttivo è composto dai seguenti Soci ordinari: prof. Hervé A. Cavallera (Presidente), prof. Ercole Morciano, prof. Gino Meuli, prof.ssa Immacolata Tempesta, arch. Giovanni Battista Sodero (Segretario).

giovedì 28 maggio 2009

STATUTO

SOCIETA' DI STORIA PATRIA PER LA PUGLIA
Palazzo Ateneo - Bari

NUOVO STATUTO

Approvato Dall'Assemblea Dei Soci
(Bari, 28 marzo 2004)

Art 1
La Società di Storia Patria per la Puglia, già Deputazione di Storia Patria per le Puglie, ha lo scopo di raccogliere e studiare, anche d'intesa con la Regione Puglia e le altre amministrazioni locali, le tradizioni storiche regionali. Essa si propone di tutelare il patrimonio storico pugliese, interponendo la propria autorità e l'opera dei soci a difesa delle ricchezze bibliografiche, archivistiche, monumentali, archeologiche, artistiche e demo-etno-antropologiche minacciate e trascurate; così come coopera allo sviluppo della cultura storica e degli istituti che ad essa attendono nella Regione. La Società, per volontà di legge, esprime pareri sulla toponomastica stradale dei Comuni della Regione stessa.

Art. 2
Sono membri della Società coloro che attendono a studi di carattere storico, con speciale riguardo al Mezzogiorno e alla Puglia, o che abbiano assunto in tal campo particolari benemerenze. I soci, scelti tra cittadini italiani e stranieri, sono distinti in onorari, ordinari e corrispondenti. Possono essere soci onorari gli studiosi che abbiano dato particolare e determinante contributo alla conoscenza del Mezzogiorno; soci ordinari coloro che abbiano contribuito efficacemente agli studi storici pugliesi e siano residenti nella Regione, soci corrispondenti quegli studiosi che non vi risiedano. Il numero complessivo dei soci non può essere superiore a trecento e la loro nomina è deliberata dall'Assemblea su proposta del Consiglio Direttivo.
Art. 3
La Società ha sede in Bari e può istituire Sezioni in qualunque centro abbia tradizioni o interessi storici e culturali e in cui sia un gruppo di soci.

Art. 4
I soci onorari, ordinari e corrispondenti hanno diritto al voto, che è personale e non può essere esercitato mediante delega. I soci onorari e corrispondenti non sono eleggibili negli organi della società.

Art. 5
Organi della Società sono: l'Assemblea, il Consiglio Direttivo, il Presidente.

Art. 6
L'Assemblea, che è formata da tutti i soci, si raduna in seduta ordinaria una volta all'anno e in seduta straordinaria ogni volta sia giudicato necessario dal Consiglio Direttivo o ne sia fatta richiesta motivata da almeno un decimo dei soci. Per la sua validità occorre che la convocazione sia disposta almeno quindici giorni prima della data fissata e che sia presente almeno la metà dei soci ordinari, restando tuttavia valida in seconda convocazione qualunque sia il numero dei soci onorari, ordinari e corrispondenti presenti. L'Assemblea in seconda convocazione, qualora si riunisca nello stesso giorno della prima, deve aver luogo alla distanza di non meno di due ore da quella. L'Assemblea dovrà riunirsi nella sede della Società o in luogo diverso, ove il Consiglio Direttivo lo ritenga necessario.
Art. 7
L 'Assemblea:
a) elegge il Presidente, scegliendolo tra i soci ordinari;
b) elegge tre Vice Presidenti e sette Consiglieri, i quali costituiscono il Consiglio Direttivo della Società, scegliendoli tra i soci ordinari;
c) elegge il Collegio dei Revisori dei Conti di cui all'art. 13;
d) delibera il bilancio preventivo ed il conto consuntivo, nonché il piano di lavoro ed ogni altra proposta formulata dal Consiglio Direttivo;
e) istituisce e sopprime le Sezioni su proposta del Consiglio Direttivo;
f) nomina i nuovi soci ordinari, onorari e corrispondenti su proposta del ConsiglioDirettivo;
g) determina l'ammontare della quota sociale annuale su proposta del Consiglio Direttivo;
h) delibera sui mutamenti statutari;
i) delibera sul patrimonio sociale in caso di scioglimento della Società ai sensi dell'art. 16.
Il Presidente, i Vice Presidenti e i Consiglieri durano in carica tre anni e possono essere riconfermati.

Art. 8
Il Consiglio Direttivo ha l'ordinaria gestione della Società. Sua cura costante lo sviluppo dell' azione della Società e dei suoi fini di incremento della cultura storica regionale.
Il Consiglio Direttivo si riunisce in adunanza ordinaria ed esprime il proprio parere sul bilancio preventivo e sul conto consuntivo. Si riunisce anche per la formulazione del piano di lavoro e di ogni altra proposta da sottoporre all'Assemblea, come in particolare la nomina di nuovi soci e l'entità della quota sociale annuale. Approva, inoltre, il programma di lavoro proposto da ciascuna Sezione e nomina i presidenti delle Sezioni di studio di cui all'art. 26. Si riunisce in adunanza straordinaria per ogni altra eventualità. Esso delibera a maggioranza di voti e le sue adunanze sono valide quando siano presenti almeno sei dei suoi membri. Il Presidente ha l'obbligo di convocare il Consiglio, quando la convocazione sia richiesta da almeno tre componenti. Il Consiglio Direttivo elegge nel suo seno un segretario e un tesoriere.
Art. 9
Il Presidente convoca e presiede le adunanze dell'Assemblea e del Consiglio Direttivo (giusta gli articoli 6 e 8). Riferisce all'Assemblea sulla gestione della Società. Dirige, d'intesa con gli altri membri del Consiglio Direttivo, le collezioni scientifiche della Società. Su proposta del Consiglio Direttivo, sottopone all'Assemblea le nomine dei nuovi soci. Rappresenta la Società nei rapporti con le altre istituzioni pubbliche e private e con i singoli al fine di assicurare il conseguimento dello scopo sociale. Non oltre il mese di marzo di ogni anno trasmette al Ministero per i Beni e le Attività culturali una relazione sull'attività svolta dalla Società nell'anno precedente.

Art. 10
I Vice Presidenti sostituiscono il Presidente per sua delega o, in caso di assenza o impedimento, per ordine di anzianità anagrafica.

Art. 11
Il Segretario collabora strettamente con il Presidente. Sono di sua competenza la stesura e la conservazione dei verbali delle sedute e degli atti sociali.

Art. 12
Il tesoriere attende alla gestione finanziaria della Società della quale è direttamente responsabile e, in particolare, ha il compito di redigere il bilancio preventivo ed il conto consuntivo che sottopone al Consiglio Direttivo unitamente alla relazione scritta del Collegio dei Revisori dei Conti.

Art. 13
Il Collegio dei Revisori dei Conti è composto da cinque soci ordinari, dei quali tre sindaci effettivi e due supplenti, dura in carica tre anni e i suoi membri possono essere riconfermati. Il Collegio dei Revisori deve redigere relazione scritta sulla gestione finanziaria della Società.

Art. 14
Il Presidente può incaricare un socio, anche non componente il Consiglio Direttivo, delle funzioni di bibliotecario. Questi ha la cura e la responsabilità della biblioteca.

Art. 15
Il patrimonio della Società è costituito dalla biblioteca, dall'archivio, dal magazzino delle pubblicazioni sociali, dai mobili, dalle attrezzature tecnologiche ed informatiche, nonché dai contributi di persone fisiche e di istituzioni pubbliche e private,,e dalle quote versate dai soci ordinari e corrispondenti.

Art. 16
In caso di scioglimento della Società, l'Assemblea delibera sulla liquidazione e sulla destinazione del patrimonio sociale.

Art. 17
I soci ordinari e corrispondenti sono tenuti al versamento della quota annuale, che è proposta dal Consiglio Direttivo e deliberata dall'Assemblea, e che dà diritto a ricevere l'organo sociale. Ai soci compete inoltre lo sconto del cinquanta per cento sulle pubblicazioni della Società.
Il socio che per un biennio non versa la quota annuale passa in posizione di quiescenza con la sospensione di tutti i diritti e le attribuzioni relative alla qualità di socio.

Art. 18
Tutte le cariche elettive sono gratuite; sono tuttavia rimborsate le spese sostenute nell'interesse o in rappresentanza della Società, e per mandato del Presidente. Di dette spese deve essere data adeguata rendicontazione e certificazione.

Art. 19
Le pubblicazioni sociali sono:
a) il «Codice Diplomatico Pugliese», già «Codice Diplomatico Barese»
b) le collane «Documenti e Monografie», «Bibliografie e Fonti Archivistiche», «Studi e Ricerche», «Indici, Lessici, Dizionari», «Musiche e Musicisti Pugliesi»;
c) i «Quaderni dell'Archivio Storico Pugliese»;
d) la serie degli Atti dei Congressi e dei Convegni, i «Documenti Vaticani relativi alla Puglia» e le eventuali nuove collezioni da approvarsi dal Consiglio e dall'Assemblea.
Organo della Società è l'«Archivio Storico Pugliese», di cui è direttore il Presidente pro tempore della Società.

Art. 20
La Società può prendere iniziativa per la costituzione di fondazioni, di borse di studio e di premi annuali intesi allo sviluppo degli studi storici. Può a tal fine istituire una scuola di perfezionamento di discipline storiche, paleografiche, archivistiche e biblioteconomiche.

Art. 21
Le Sezioni locali vengono istituite dall'Assemblea ai sensi dell'art. 7 sul presupposto dell'afferenza ad ognuna di esse di almeno cinque soci ordinari. Ciascuna Sezione ha un proprio Consiglio, che dura in carica un triennio ed è costituito dal Presidente, dal Segretario e da tre 'Consiglieri: il diritto di elettorato sia attivo che passivo a tali cariche compete soltanto ai soci ordinari; là dove le Sezioni non raggiungano il numero di cinque soci ordinari ma ne abbiano minimo tre, le altre due cariche vengono attribuite ai soci aderenti (di cui all'art. 22) con elettorato attivo e passivo loro riservato e con esclusione dalla carica di Presidente. L'elezione del Presidente Sezionale è soggetta a ratifica da parte del Consiglio Direttivo della Società che verifica la sussistenza dei requisiti statutari. Ogni Sezione elabora nell'Assemblea locale un proprio programma di lavoro coerente con gli scopi culturali e l'identità scientifica della Società, da inviarsi entro il mese di marzo di ciascun anno al Consiglio Direttivo per l'approvazione ai sensi dell'art. 8. In mancanza di approvazione le iniziative sezionali s'intendono assunte senza il patrocinio della Società e con uso arbitrario della sua intestazione ove in contrasto con i fini statutari. Ogni pubblicazione realizzata dalle Sezioni locali deve essere inviata in singola copia alla biblioteca della sede sociale di Bari.

Art. 22
Allo scopo di maturare più vasta adesione all'opera della Società, ciascuna Sezione può accogliere soci aderenti, a semplice delibera del proprio Consiglio. I soci aderenti contribuiscono alle attività della Sezione senza diritto di voto nell'Assemblea sezionale, fuorché nel caso dell'integrazione prevista dall'art. 21. Essi hanno diritto ad acquistare le pubblicazioni della Società con lo sconto previsto per i soci onorari, ordinari e corrispondenti. Sono tenuti a versare alla Sezione un contributo annuo, il cui importo viene determinato dal Consiglio sezionale.

Art. 23
Le Sezioni provvedono alle proprie attività in piena autonomia finanziaria e con propria responsabilità civile e contabile secondo le procedure e nel pieno rispetto delle norme di legge generali e speciali sul punto, dotandosi degli organi necessari e, in specie, individuando tra i soci sezionali persona che assuma le obbligazioni per conto della Sezione e comunicando, altresì, tale nominativo e ogni sua variazione alla sede centrale.

Art. 24
Il Presidente sezionale è tenuto a comunicare annualmente, non oltre il mese di marzo, alla Società:
a) il numero e l'identità dei soci (ordinari e aderenti) afferenti alla Sezione;
b) l'identità del delegato sezionale che agisca per conto della Sezione ai sensi dell'articolo precedente;
c) il programma di lavoro di cui all'art. 21.
Art. 25
Sulle inadempienze statutarie delle Sezioni il Consiglio Direttivo della Società, sentite le ragioni del Presidente sezionale, provvede con strumenti che possono giungere fino al commissariamento e, in casi estremi, alla proposta di soppressione da sottopone all'Assemblea ai sensi dell'art. 7.

Art. 26
Per meglio soddisfare l'esigenza di una più efficace valorizzazione e di una più adeguata tutela del complessivo patrimonio storico regionale, sono costituite nell'ambito della Società le seguenti Sezioni di studio:
a) Sezione dei Comuni messapici, peuceti e dauni;
b) Sezione per la dialettologia e la demologia;
c) Sezione per la tutela dei beni architettonici e storico-artistici;
d) Sezione per la preistoria e la protostoria;
e) Sezione per la ricerca delle consuetudini giuridiche locali.
I presidenti delle Sezioni sono nominati dal Consiglio Direttivo della Società, rimangono in carica per tre anni, possono essere riconfermati e partecipano alle adunanze dello stesso Consiglio Direttivo limitatamente a quanto concerne le attività delle rispettive Sezioni.
Per lo svolgimento delle attività delle Sezioni di studio vale quanto stabilito per le Sezioni locali all'art. 23